sabato 29 gennaio 2011

Sushi a scuola!


Un mercoledì da sushi


Il mercoledì passo la maggior parte del mio tempo a scuola e questo tempo comprende anche la pausa (molto esigua) per il pranzo. Stavolta però non ho avuto neppure quella: mancava una collega e ho dovuto vigilare su una classe appena tornata dalla mensa (e che quindi aveva appena mangiato il purè poco appetitoso della mensa scolastica e "le verdurine cotte che i bambini adorano" (questo lo afferma l'addetta ai pasti... con non molta convinzione...) quindi con la pancia piena e in fase digestivo-distruttiva (i bambini quando sono stanchi o stanno digerendo -mia teoria- sono ancora più vivaci e "distruttivi" (dategli una scuola e la demoliranno!).
Mentre loro digerivano beati, io dovevo ancora mangiare e ... l'ho fatto in cattedra... lo so è poco ortodosso ma dovevo stare fino a tardi e anche se il digiuno non mi avrebbe certo ucciso avevo un bento speciale da gustare:
Il Bento Sushi!!
Era da tanto che non mi preparavo un maki come si deve... e stavolta mi sono coccolata a dovere!
Ecco la borsetta che mi sono portata a scuola mercoledì:


Bento Bag Frog

Ed ecco il bento set ranocchioso!! (Si capisce vero che mi piacciono i ranocchi?).
Il Bento omusubi (porta onigiri) in tutto il suo splendore e il side dish ranocchio, frog-bacchette e frog-fork. con le loro custodie.

Omusubi Bento frog set


Il mio pranzetto:

Sushi Bento

Nella vaschetta inferiore: maki alla carota, bottarga, wasabi, cetriolini e philadelphia con vaschetta di salsa di soia.
Nella vaschetta superiore: onigiri alla bottarga e cup con mais e pisellini.

E poi il finale : dolcetti giapponesi e un Rocher (ho dovuto offrirne qualcuno ai bambini più curiosi!).


Frog Sde dish

Elisabetta la più peperina mi fa dopo un pò, tutta meravigliata: "maestra ma quello è sushi!!! Scommetto che è buono!" (Inutile dire che è una di quelli che ha assaggiato il dolcetto giapponese!).

Tutto buonissimo!! (echevelodicoafà?)

 

sabato 8 gennaio 2011

Sardegna e Giappone


Incontro tra due culture


Sono passati ormai diversi giorni ma non potevo esimermi dal raccontare la serata che abbiamo trascorso facendo incontrare, come potevamo, due culture così differenti e a tratti così simili tra loro.
Più di una volta mi è capitato di fare dei confronti tra le due isole Sardegna e Giappone e in effetti molte peculiarità sono, a dir poco, "gemellari". Una fra tutte la cultura per la cucina di mare, ovviamente, in quanto isole. La
passione per il tonno, o per esempio quella per i tamburi giapponesi:






E ovviamente gli hanno dedicato un bento a tema: taiko bento

 




e sardi:





In Sardegna invece gli hanno dedicato un tipo di formaggio...
formaggio tamburino sardo


Anche il carattere da "isolani" accoglienti si, ma diffidenti soprattutto all'inizio, frutto di tutte le conquiste che ha subito la Sardegna in tanti secoli e la stessa diffidenza iniziale la si trova anche nel giapponese che chiama addirittura lo straniero che ospita nella propria terra "alien", alieno, diverso da sè...


L'associazione presso la quale frequento il corso di giapponese  ha organizzato  una serata incontro di scambio tra la cultura sarda che accoglieva i giapponesi presenti a Cagliari in questo periodo e la cultura giapponese tanto amata da molti e quella giapponese. Chi poteva avrebbe portato qualche piatto tipico della cucina sarda da far assaggiare agli ospiti e viceversa qualcuno avrebbe portato, o preparato, piatti tipici della cucina giapponese. Io non ho avuto tempo di preparare davvero nulla perchè ero tutta la mattina a scuola e tutto il pomeriggio impegnata con i concerto di Natale dei bambini della mia scuola. Per poter partecipare ho proposto di allestire una piccola dimostrazione dei bento e di come si preparano portando i bento più significativi e gli accessori più particolari.
Ed ecco il tavolino che ho allestito:

tavolo bento

(foto di Sara)


Mi hanno fatto mille domande ed avevano tutti mille curiosità a cui ho cercato di rispondere. Ho ricevuto anche dei complimenti per il modo in cui ho trasmesso la "cultura" quella sera! (wow)
Ed ecco alcune foto della serata riuscita benissimo!

okonomiyaki pan

Okonomiyaki

Eccolo appena preparato: davvero buono!


Maki, Sushi e Onigiri preparati da Giorgia


I maki e il sushi con gli onigiri offerti da Giorgia


Noi e i bento


Sara, Giorgia sensei ed io con i bento


La gente e Pigna
Un pò dei presenti e Pigna che spunta da dietro cercando di portarsi via uno dei miei libri sui bento (!)
Quella sera ho ricevuto anche il mio primo regalo di Natale da parte di Sara: una bottiglia di thè bellissima!!
Grazie Sara!


Green Tea with Ginseng and Honey

 


Io e il Giappone
Alla prossima!!!

sabato 1 gennaio 2011

Buon Anno del Coniglio!


Il coniglio sulla luna


La storia del coniglio che sacrifica se stesso perché solo se stesso ha da offrire mi ha sempre affascinato e quando ho sentito la prima volta questo racconto ero proprio una bambina, solo da poco ho scoperto che era un racconto della mitologia cinese e giapponese.
Perché c'è un coniglio sulla luna? Eccone la motivazione:


Nella mitologia, la ragione per cui un coniglio dovrebbe trovarsi sulla Luna è descritta nel Śaśajâtaka, una antica storia (in realtà una vera e propria favola, per gli standard occidentali) buddista, con intenti moralistici. In essa si narra di quattro amici animali, una scimmia, una lontra, uno sciacallo ed un coniglio che, nel giorno sacro buddista di Uposatha (dedicato alla carità e alla meditazione) decisero di cimentarsi in opere di bene. Avendo incontrato un anziano viandante, sfinito dalla fame, i quattro si diedero da fare per procacciargli del cibo; la scimmia, grazie alla sua agilità, riuscì ad arrampicarsi sugli alberi per cogliere della frutta; la lontra pescò del pesce e lo sciacallo, sbagliando, giunse a rubare cibo da una casa incustodita. Il coniglio invece, privo di particolari abilità, non riuscì a procurare altro che dell'erba. Triste ma determinato ad offrire comunque qualcosa al vecchio, il piccolo animale si gettò allora nel fuoco, donando le sue stesse carni al povero mendicante. Questi, tuttavia, si rivelò essere la divinità induista Śakra e, commosso dall'eroica virtù del coniglio, disegnò la sua immagine sulla superficie della Luna, perché fosse ricordata da tutti.


La leggenda, il cui intento è celebrare le qualità buddiste del sacrificio e della carità portata avanti ad ogni costo, è ben nota in Cina e in Giappone, ed è conosciuta anche in versioni diverse: una di esse, popolare in Cina, vuole che sia stata la divinità Chang'e a salvare la coraggiosa bestiola dalle fiamme e a portarla con sé sulla Luna. In altre varianti cambia il numero e la specie dei compagni del coniglio, che vengono riferiti come una scimmia ed una volpe nella raccolta giapponese Konjaku Monogatarishū, scritta durante il Periodo Heian e che colleziona antiche storie indiane, cinesi o giapponesi, o una volpe e un orso in altre versioni. (fonte: Wiki)


Il coniglio e la luna


Come potete vedere dalla foto il coniglio è intento a pestare su un mortaio le erbe dell'immortalità nella mitologia cinese e il mochi in quella giapponese (i Giapponesi si fanno prendere sempre per la gola!).


mochi  mortaio mochi


Io vi dedico questa canzone di  Branduardi che racconta la storia giapponese dell'Usagi.






La lepre nella luna

Viveva già  molto tempo fa
la lepre con la volpe e la scimmia...
non ricordo chi ne raccontò la storia molti anni fa.
Per tutto il giorno giocavano felici
su per colline e giù per i prati
e a sera si stringevano vicino,
per affrontare il buio della notte,
Chissà chi me lo raccontò...

Veniva per la stessa via
un vecchio che a sè li chiamò:
"Chi di voi tre mi aiuterà
sarà  da me premiato".
Volpe e scimmia si diedero da fare,
mentre la lepre continuava a giocare:
correva per i prati spensierata
e dai suoi stessi amici fu tradita.
Chissà chi me lo raccontò...

Davanti al cibo che gli fu servito.
il vecchio certo penso:
"Povera lepre ti han tradita
gli amici che tu amavi".
Volpe e scimmia si guardavano stupite
mentre la lepre col vecchio se ne andava
da allora sempre gioca spensierata
là  in alto, nel palazzo della luna.
Chissà chi me lo raccontò...

Vviveva già, ma è tempo fa...
la lepre con la volpe e la scimmia.
non ricordo chi mi raccontò
la storia, molti anni fa
di come la lepre un giorno li lasciò
e nella luna a vivere se ne andò:
Correva per i prati spensiereta
e dai suoi stessi amici fu tradita.
Chissà chi me lo raccontò...



Buon Anno a Tutti!