Chi mi conosce sa quanto mi indignano le, anche solo velate, frasi che definiscono le persone dalla razza, colore della pelle o situazione economica e sociale e molto più fanno rabbrividire in questo periodo anche frasi che, apparentemente innocenti, iscrivono l'Italia o meglio alcuni suoi rappresentanti nell'elenco di paesi razzisti ed intolleranti.
Scacciare a rischio della loro vita i migranti che cercano di sbarcare nel "bel paese" per salvare la propria vita o per trovare una casa e un lavoro come facevano i nostri nonni e bisnonni quando scendevano dalle navi dove la terza classe costava " dolore e spavento e puzza di sudore nel boccaporto e odore di mare morto" e sono diventati gli Itagliani in Ammmerica, quegli italo-americani che ci fanno un pò sorridere perchè ricordano una Italia bellissima ma che non dava pane e se ne andarono...
Far pagare il permesso di soggiorno neanche fossimo un mercato legale di schiavi (la legge sulla "sicurezza" parla chiaro ma siamo troppo impegnati a leggere gossip e pensare alla prova bikini della prossima stagione per farci caso...).
Così come non ci ha fatto caso quasi nessuno che il quotidiano "Il Giornale" ha esordito in un editoriale che dava risalto ad un premio ricevuto in Giappone da Lamberto Dini per aver favorito con il suo operato a "Il consolidamento delle relazioni bilaterali tra Giappone e Italia impegnandosi, durante il suo mandato al ministero degli esteri, alla realizzazione di eventi culturali tra 2001-2002" chiamando gli abitanti del paese del Sol Levante "musi gialli giapponesi" che ha avuto come reazione la lettera dell'ambasciatore del Giappone che è stato anche troppo tenero a mio parere.
In questa Nera-Italia ci deve essere qualcuno che comincia a protestare e visto che l'articolo non è firmato ci si può chiedere chi è il "vigliacco muso a proboscide" che ha scritto la frase che di certo non dà onore a tantissimi italiani che non la pensano così e credono che si possa oltre che convivere con tutte le razze del mondo nello stesso mondo anche essere fratelli sul serio senza attribuire al colore della pelle (ma quando mai avete conosciuto un giapponese con la pelle gialla?) connotazioni così negative come traspaiono dalla frase nella prima riga dell'editoriale.
Per quanto mi riguarda scriverò come suggerito in diversi blog al direttore a questo indirizzo direttoreweb@ilgiornale.it ecco il testo:
SPETT.LE "Il Giornale" alla cortese attenzione del Direttore responsabile Mario Giordano
Oggetto: articolo con offense e spregio verso il popolo giapponese
Gentile Dott. Giordano, portiamo alla sua attenzione, qualora le fosse sfuggito, un articolo pubblicato il 30 aprile 2009 a pagina 16 del giornale da lei diretto ("Lambertow premiato dai giapponesi "), nel quale si presenta il popolo del Giappone con l'epiteto spregiativo, gratuito e fuori luogo di "musi gialli". Ci associamo al comunicato dell'Ambasciata del Giappone in Roma (7 Maggio 2009, visibile qui nel chiederle, oltre alle dovute spiegazioni, la rettifica scritta di quanto pubblicato, nonche' le dovute scuse ai cittadini giapponesi ed italiani per la pessima figura. Distinti Saluti
Invito anche voi a farlo due minuti non costano nulla.
P.S. per me i musi gialli sono e saranno sempre questi!
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